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Domenica, 06 Marzo 2016 09:56

#Droga, #SmartDrugs: Osservatorio europeo, Italia ai primi posti per consumo di cannabis

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Una mano che passa una canna ad un'altra mano

Un europeo su quattro ha fatto uso di droghe almeno una volta nella vita. È l'allarmante dato rilanciato nei giorni scorsi dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, durante la presentazione della relazione annuale della Dna (Direzione nazionale antimafia) al Senato, che fa il punto sulla lotta al narcotraffico. Dimostrazione che, chi non capisce nulla né di statistiche né di comunicazione e per giunta è una persona "in vista", pensando di far bene, può danneggiare più del pericolo da cui vuole proteggere.

Dire che un quarto dei giovani europei consuma droga è una informazione sbagliata e dannosa. È un dato abbondantemente sovrastimato che confonde le idee e crea danno, con un effetto boomerang.

A precisarlo è Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele che precisa:

In questo modo la rappresentazione sociale del fenomeno crea il fenomeno stesso, perché chi non ne fa uso si sente diverso. Il dato nasce dalla risposta alla prima domanda del questionario europeo se si è fatto uso di droghe almeno una volta nella vita. Questo non vuol dire che si sia tossicodipendenti. I dati più attendibili sono infatti le risposte alle seconde e terze domande, ossia: "Hai fatto uso di droghe nell'ultimo anno o mese?" che danno l'idea di un consumo frequente. In generale, il trend di consumo di droghe in Europa è in leggero aumento ed evolve in maniera graduale, con una ripresa del consumo di eroina, una stabilizzazione del consumo di cocaina e un leggero aumento del consumo di cannabis, metanfetamine e nuove droghe.

Ovviamente ci sono delle differenze tra Paesi europei: quelli "messi peggio" sono i Paesi dell'Est, che hanno subito la rotta dell'oppio dalla Russia, con "un forte aumento di Aids ed epatiti". Spagna, Inghilterra e Italia sono invece più esposte alla cocaina. La diffusione delle metanfetamine varia a seconda dei Paesi, perché il mercato delle nuove droghe non è tutto in mano al narcotraffico, ha ancora delle forti nicchie di fai-da-te e i laboratori sono diffusi in tutta Europa, soprattutto nell'Europa centrale. Gli operatori confidano molto nella prossima Sessione speciale dell'Onu (anticipata di due anni su richiesta dei Paesi latinoamericani che vivono una situazione drammatica). Si valuterà l'efficacia della lotta alla droga in questi trent'anni per trovare nuove modalità. Speriamo possa contribuire ad una svolta.

Un segnale positivo per l'Italia arriva dall'Osservatorio europeo delle droghe e tossicodipendenze, che anche quest'anno riporta i dati più recenti sui consumi, sui traffici e sulle azioni dei singoli stati per prevenire e curare i pazienti tossicodipendenti. L'Italia è sul fondo della classifica per quanto riguarda l'uso di anfetamine e rimane, invece, nella media europea per cannabis e cocaina.

Le percentuali di consumo di droghe nel nostro paese, con particolare riferimento a cannabis e cocaina, sono, dunque, nella media europea con il 4,1% per la polvere bianca e con il 27,1% per hashish e marijuana. Inoltre, per quanto riguarda l'uso di cannabis in Italia, si nota come le fasce più giovani della popolazione siano quelle più soggette, in accordo con i dati europei che vedono l'età media del primo consumo di cannabinoidi intorno ai 16 anni, con una netta maggioranza di consumo tra i maschi (83%).

Per quanto riguarda gli stimolanti, gli italiani sembrano prediligere la cocaina, che rimane la sostanza eccitante dominante nel nostro paese. Anche qui si nota come l'età media del primo consumo sia bassa, situandosi sui 22 anni; e si conferma la maggioranza di maschi come consumatori con una percentuale dell'84%.

Il segnale positivo è il risultato per quanto riguarda il consumo di anfetamine ed ecstasy nella nostra penisola, che è tra i più bassi in Europa con l'1,8% contro una media europea del 3,4%.

Sono dati che coinvolgono, comunque, milioni di persone: solo nell'ultimo anno, si stima che 1,5 milioni di cittadini europei si sono sottoposti a trattamento per consumo di sostanze illecite, con al primo posto eroina, seguita dalla cocaina.

Il paese europeo che registra il maggior uso di droga è il Regno Unito, dove circa un milione di persone di età compresa tra i 16 e 59 anni consumano cocaina ogni anno e dove il consumo di oppiacei come l'eroina rimane tra i più alti in Europa. Altro dato allarmante per quanto riguarda le morti per droga nel nostro continente, viene dall'Estonia, che registra il maggior numero di morti per overdose (in rapporto alla popolazione), spesso correlate a oppiacei sintetici come il Fentanil.

Nel resto d'Europa si registra un generale calo dei decessi nel 2015, anno in cui ci sono state 6000 morti per overdose, dato nettamente minore dei 6500 decessi del 2011 e dei 7100 nel 2009. Il trend trova conferma anche in Italia, dove le morti per overdose sono state 9 ogni milione di abitanti di età compresa tra i 15 e i 64 anni, ben sotto la media europea di 15 ogni milione.

Letto 2242 volte Ultima modifica il Domenica, 06 Marzo 2016 10:20
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