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Che vuol dire?

Che vuol dire?

Il dizionario della lingua italiana è costituito da più di 160.000 parole (con quelle tecniche e di ambiti specialistici si sale ad oltre 250.000 parole); una tale ricchezza di contenuti permette di classificare le parole in base a differenti criteri tra cui quello legato alla difficoltà di comprensione. Una parola difficile è un termine particolarmente complicato che mette alla prova la bravura e la cultura di chi tenta di individuarla.

Questa rubrica darà soddisfazione ai tuoi dubbi sulle parole difficili o insolite. Inviaci una richiesta specifica, la risposta sarà pubblicata.

Sciorinare

(Dal latino: exaurare, der. di aura «aria», col pref. ex)
Stendere, spiegare all’aria, spec. panni lavati per farli asciugare: sc. il bucato; quelle donne che sciorinavano la biancheria sui terrazzini della casa di faccia (Capuana); dispiegare, aprire: Questi al fianco ti adatta il bianco lino, Che sciorinato poi cada, e difenda I calzonetti (Parini); tenendo la grida sciorinata in aria, cominciò a leggere (Manzoni); sciorinò una tovaglia, aprì due pacchi e ne dispose il contenuto in alcuni piatti (G. Cena).
Per estensione, mettere in mostra, far vedere o far conoscere: il venditore ambulante aveva sciorinato la sua mercanzia sul marciapiede; Ida, ogni mattina, paventava le riapparizioni del sole, il quale sciorinava all’aria l’orrenda sfrontatezza degli oggetti e dei viventi (Morante).

Refuso

(Dal latino: refusus/refundere = riversare)
In tipografia, errore di composizione o di stampa prodotto dallo scambio o dallo spostamento di una o due lettere, o segni, causato spesso da errata collocazione dei caratteri nella cassa (per quanto riguarda la composizione a mano), o da errore del tastierista o da difetto meccanico (nella composizione a linotype o a monotype).
In senso lato, errore tipografico in genere, o anche di fotocomposizione.

Peculiare

(Dal latino: peculiaris/peculium = sostanze, proprietà)
-Singolare, particolare, proprio di una determinata cosa o persona (o di un insieme di cose o persone), oppure di una condizione o situazione, a confronto di altre: è un costrutto p. della lingua italiana; un avvenimento, un fenomeno che ha caratteri peculiari; la natura p. di una repubblica, di un governo assoluto; la malleabilità è proprietà p. dell'oro; compito p. di un docente è l'educazione dei giovani; il pittoresco cosmopolitismo della città, passato e recente, e quel "mitteleuropeo" ch'era diventato il carattere p. di Trieste e della sua cultura (Fausta Cialente).
In astronomia, moto p. delle stelle, il loro moto reale, cioè il moto riferito al baricentro del sistema cui appartengono; velocità p. delle stelle, la velocità dovuta al loro moto peculiare.
-Nel diritto romano, che si riferisce al peculio: servo p., il servo che disponeva del peculio.

Lapalissiano

(Dal nome del capitano fr. Jacques de Chabannes signore de La Palice († 1525), con allusione ai versi, divenuti proverbiali, di un’ingenua strofetta cantata dai soldati dopo la sua morte per celebrarne la «vitalità» come combattente: un quart d’heure avant sa mort Il était encore en vie cioè un quarto d’ora prima di morire era ancora in vita)
Ovvio, evidente, detto di una verità o di un fatto talmente manifesti e naturali che sarebbe ridicolo enunciarli: una verità lapalissiana; un’affermazione di lapalissiana evidenza.
È lapalissiano che l’acqua è bagnata, serve una spiegazione?

Flessuóso

(Dal latino: flexuosus, der. di flexus -us = piegamento, der. di flectĕre = piegare)
Che ha docilità a flettersi, o che si flette con più curve o giri: corpo f.; danzare con movimenti f.; i f. acanti (Ariosto); il f. corso di un fiume; candido rivo ... al mio Lubrico piè le f. linfe Disdegnando sottragge (Leopardi).
Avverbio: flessuosaménte, con andamento curvilineo, sinuoso: muovere flessuosamente le anche.

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