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Mercoledì, 05 Settembre 2012 02:00

Animalisti contro il «dog whisperer»: «I cani dei rifugi non partecipino al suo show»

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Cesar Millan - Al centro delle polemiche

La televisione gli ha dato fama e notorietà, prima negli Stati Uniti e poi nel resto del mondo, dove il suo programma, «Dog Whisperer» -in Italia «uno psicologo per cani»- è uno degli show di punta di National Geographic Channel nelle sue diverse declinazioni nazionali. E proprio il grande successo ottenuto anche fuori dagli States lo porterà nei mesi estivi in una mini-tournée in Europa, dove registrerà nuove puntate del programma. Tra le diverse tappe c'è anche l'Italia. Ma proprio da nostro Paese arriva un invito a boicottarlo da parte delle principali associazioni animaliste operanti sul territorio nazionale: Oipa, Enpa, lav, Lega nazionale per la difesa del cane e Leidaa invitano i canili e i rifugi italiani a non collaborare con il nuovo show, che avrà appunto per protagonisti animali senza padrone custoditi in strutture di accoglienza.

Il motivo? I metodi utilizzati da Millan, sostengono, sono tutto fuorché educativi in quanto basati sulla coercizione e su quello che definiscono un vero e proprio «maltrattamento fisico e psicologico» degli animali.


LE CRITICHE - Millan basa gran parte dei propri consigli ai possessori di animali difficili sul concetto del capobranco: il proprietario di un cane non educato deve essenzialmente far capire chi comanda, esattamente come avverrebbe in natura. Una volta chiarito questo, tutto sarà più semplice. Il problema è mettersi d'accordo su come farlo passare questo concetto. Nel corso delle sue trasmissioni Millan ricorre spesso a sguardi truci e minacciosi e talvolta accompagna le sue espressioni e la postura del suo corpo con gesti, fino a veri e propri contatti fisici, che ai cani appaiono come una minaccia. Per gli animalisti si tratta di maltrattamenti puri e semplici, tanto più che in alcuni casi vengono utilizzati collari a strozzo o dispositivi elettrici mostrati al pubblico come normali strumenti educativi. Le tecniche di Millan non sono alla portata di tutti e un'avvertenza all'inizio del programma precisa che nulla di quanto si vede nelle sessioni di riabilitazione condotte dal dog trainer messicano dovrebbe essere portato avanti dai possessori di animali senza l'ausilio di un professionista. Segno anche questo, secondo i suoi detrattori, di come si sia in presenza di metodi tutt'altro che normali.


LA REPLICA - Dal canto suo Millan ha sempre respinto ogni critica e la stessa Nat Geo ha predisposto una pagina web per rispondere alle critiche di volta in volta arrivategli. Pagina in cui si conferma la sua visione assai poco «domestica» del rapporto tra l'uomo e l'animale ma in cui si respingono con forza tutte le accuse di maltrattamento. In particolare viene negato che durante il programma i cani vengano strangolati o presi a calci, come talvolta sembra di intuire dalle riprese:

Quando un caso è tanto estremo da richiedere un intervento fisico Cesar utilizza la sua mano in una posizione a tenaglia e preme sul collo del cane mimando il morso di un cane dominante. In alcuni casi utilizza anche per un breve attimo preciso un guinzaglio correttivo o dà un colpetto con il piede, non un calcio, al didietro del cane per farlo demordere da un atteggiamento errato.

Millan contesta poi l'accusa di essere un fautore della «punizione», sottolineando come in realtà lui prediliga il concetto di «disciplina». E ribadisce di non voler negare la giusta dose di affetto tra il proprietario e il suo animali, pur ritenendo che l'affetto il cane se lo debba guadagnare e che sia invece «risulti dannoso quando elargito senza limiti».


IL BOICOTTAGGIO - Spiegazioni che non hanno mai convinto le associazioni animaliste promotrici del boicottaggio che scrivono in un comunicato:

Millan si rapporta al cane come se fosse una macchina da domare con la quale il proprietario non ha nessun ruolo relazionale. Negare l'esistenza della cognizione animale ed utilizzare un metodo basato sulla punizione positiva (forza fisica) nega tutto ciò che negli ultimi anni è stato scoperto grazie a studi scientifici, veterinari ed etologici sul cane e sul lupo. Tali metodi sono quindi assolutamente privi di ogni base scientifica e molto pericolosi per il benessere dei cani, ma anche per la sicurezza delle persone. Il grave stato di prostrazione psicologica e fisica in cui versa la maggior parte dei cani protagonisti loro malgrado degli episodi di Dog Whisperer è dannoso per cani di proprietà, ma sarebbe devastante per cani di canile, spesso reduci da situazioni di maltrattamento o interessati da problemi comportamentali. Motivo per cui non saranno i canili di queste associazioni a rendersi disponibili per lo show.

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