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Martedì, 18 Aprile 2017 02:00

#Aforismi: pensieri, frasi e citazioni su [Piero Ottone]

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pochi capelli occhiali naso ben visibile arrossato

Piero Ottone, pseudonimo di Pier Leone Mignanego

(Genova, 3 agosto 1924 – Camogli, 16 aprile 2017)
Piero Ottone è stato un giornalista e scrittore italiano.

Aforismi e Citazioni di Piero Ottone

  • Non sono gli errori a fare scandalo. Quel che preoccupa è la convinzione, sempre più diffusa, che le buone maniere siano un'anticaglia, e che non valga la pena di impararle.
  • Il giudice di ultima istanza è il pubblico; e il pubblico legge sempre meno. Il numero totale di copie vendute cala. In Italia, rispetto agli altri paesi, leggiamo poco. La stampa è in crisi. Le promozioni, a volte intelligenti, a volte strampalate, tentano invano di mettere un argine.
  • La stampa italiana funziona male: noi contribuiamo al degrado dispensando notizie con licenza di uccidere.
  • La stampa italiana funziona male ma anche la magistratura non funziona a dovere. Il male è diffuso, l'Italia non è un Paese del tutto civile, come ho avuto modo di scrivere. Ma noi contribuiamo al degrado dispensando notizie con licenza di uccidere.
  • Nelle aziende non c'è posto per la democrazia; e neppure per le forme di governo oligarchiche. Il capo dell'azienda è il monarca. Se ha una forte personalità, egli non si limita a prendere le decisioni importanti: imprime anche il proprio temperamento, le proprie peculiarità all'impresa, che finirà per somigliargli.
  • L'Italia è un paese disorganizzato, dissipatore, di mediocri tradizioni, in cui si vive meno bene che in altri paesi d'Europa o d'Oltreoceano.
  • Il decalogo del giornalista
    1. Scrivi sempre la verità, tutta la verità, solo la verità.
    2. Cita le fonti. Se la tua fonte vuole restare anonima, diffida.
    3. Verifica quel che ti dicono. Se non puoi verificare, prendi le distanze.
    4. Non diffamare il prossimo, ed evita le frasi del tipo: "Sembra che il tale abbia rubato...", "Si dice che il tal altro abbia ammazzato...".
    5. Non obbligare il lettore a leggere una colonna di roba prima che cominci a capire che cosa è successo.
    6. Non fare lunghe citazioni fra virgolette all'inizio di un "pezzo" senza rivelare subito chi sia il loro autore (il metodo non crea suspense, come forse crede il giornalista: dà solo fastidio).
    7. Non mettere mai fra virgolette, nei titoli, frasi diverse da quelle che sono state pronunciate.
    8. Evita le iperboli e le metafore di Pierino, come "bufera" ("il partito è nella bufera"), "giallo" ("il giallo di Ustica"), "rissa" ("ed è subito rissa fra x e y"), "fulmine a ciel sereno", "scoppiato come una bomba".
    9. Prima di scrivere nel titolo che "Londra è nel panico", va' a Londra e controlla se otto milioni di persone sono davvero uscite di testa.
    10. Non dire mai: "L'obiettività non esiste". È l'alibi di chi vuole raccontare palle.
  • Quel che non cambia è una caratteristica di questo mestiere: l'avvocato non decide, ma consiglia le decisioni altrui: non giuoca, ma assiste al gioco... è uno spettatore di prima fila alla recita della commedia umana... In certi momenti si sente forse attore lui stesso: la sua consulenza determina le decisioni dei protagonisti, ne diventa parte integrante. Ma poi vi sono, inevitabilmente, altri momenti, nei quali subentra la frustrazione di non poter decidere, perché il cliente agisce, come è suo diritto, in maniera autonoma.
Letto 2180 volte Ultima modifica il Martedì, 18 Aprile 2017 19:18
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