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Domenica, 19 Marzo 2017 02:00

#Aforismi: pensieri, frasi e citazioni su [Derek Walcott]

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scuro di carnagione, grande nasone, brizzolato con i baffi in questa foto in bianco e nero

Derek Walcott

(Castries, 23 gennaio 1930 – Cap Estate, 17 marzo 2017)
Derek Walcott è stato un poeta e scrittore santaluciano, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1992, noto soprattutto per le sue opere poetiche e teatrali in lingua inglese.

Tempo verrà (di Derek Walcott)

Tempo verrà
in cui, con esultanza,
saluterai te stesso arrivato
alla tua porta, nel tuo proprio specchio,
e ciascuno sorriderà al benvenuto dell'altro
e dirà: siedi qui. Mangia.
Amerai di nuovo lo straniero che era il tuo io.
Offri vino. Offri pane. Rendi il cuore
a se stesso, allo straniero che ti ha amato
per tutta la vita, che hai trascurato
per un altro, e che ti conosce a memoria.
Dallo scaffale prendi le lettere d'amore,
le fotografie, le note disperate,
strappa dallo specchio la tua immagine.
Siediti. E festa. Banchetta con la tua vita.

Aforismi e citazioni di Derek Walcott

  • Torno sempre con grande gioia in Italia ed amo in particolare il meridione: sono rimasto molto colpito dalla bellezza di Siracusa, dal panorama, e dal suo mare epico.
  • Ah, gennaio bifronte, che guardi i due tempi: un passato, ci assicurano, nato nel degrado, e un presente che ci ha sollevato col rumore del vento nelle foglie dell'albero del pane, con un'euforia che contraddice il passato.
  • La Storia si guadagna la propria tenerezza col tempo; non per una vittoria navale, ma per la V di una schiena di velluto in un vestito giallo.
  • Ho cantato il quieto Achille, figlio di Afolabe, che non è mai salito in un ascensore, che non aveva passaporto, perché l'orizzonte non lo richiede.
  • Molestate dal fumo che recava affronto alla loro foresta zanzare dardeggiavano punzecchiando il busto di Achille, che si frizionò gli avambracci col rum bianco: così, almeno, quelle che appiattiva in asterischi morivano ubriache.
  • Amava gli odori che il mare gli lasciava addosso. Soffiando sul tizzone di una stella la notte accende il suo carbone.
  • Perché la memoria è meno del posto che vagheggia, da nessun luogo deriva la sua forma se non per dire che perfino con la merda e l’affanno di quel che ci facciamo a vicenda, la beatitudine della corrente contraddice la prosopopea della disperazione con alcune scintillanti semplici cose, acqua, foglie, e aria, che eccitano la dissoluzione che va oltre la felicità.
  • Non sappiamo mai cosa farà la memoria. Credo infatti che non siamo in grado di controllarla, né di capirla, e ciò offre un materiale fertile per la poesia.
  • L'ideale perpetuo è lo stupore. È una cosa in cui credo profondamente. La vita è piena di mistero ed è da vivere con incanto, apprezzando sempre quello che ci sorprende.
Letto 9054 volte Ultima modifica il Sabato, 18 Marzo 2017 18:58
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